lunedì 1 febbraio 2010

Pensieri inespressi.

Chiudere la porta.
Primo passo per la tua intimità.
Spegnere la luce.
Così non si può vedere ciò che pensi.
Posizione fetale.
Il male è fuori.
Adesso puoi partire, arrivare da Lei, o fuggire da questa realtà, da questo lenzuolo che altro non è che il cielo, da questo buio che altro non è che ciò che gli altri chiamano luce.
Ti vedi alla presentazione del tuo ultimo libro, a firmare autografi, a dispensare te stesso.
No, così non va.
Rapido flash forward.
Fantasma di te stesso, dickensianamente fluttuante in un natale a spiegarne lo spirito, a dire a quel te che non è te cosa è diventato, a ricordargli cos'era.
A ricordargli cosa sono io oggi...
Sognatore in un limbo fatto di libri letti e articoli pronti per un futuro che forse mai ci sarà.
Potenzialità represse...
Soprassalto improvviso, testa sbattuta contro una parete invisibile, dolore reale, mandi un buongiorno a chi sa...
"Il piacere di sentirsi gregge è più antico del piacere di essere io"...certo, buon vecchio Nietzsche, genio frainteso come al solito...Conformismi reali si sovrappongono al tuo voler essere diverso...Comandi reali ti impongono un essere uguale agli altri, bamboccione per forza, sognatore per scelta..
Costretto a chiudere la porta, a spegnere la luce, a mettermi in posizione fetale...
Diventerò ciò che voglio?
Sogno... manifestazione espletata, compiuta di ogni desiderio..
Vita...manifestazione implicita, potenziale di ogni sogno.
Mai raggiungerò una piena coscienza, un distacco completo tra onirico e reale.
Mai troverò uno spazio dove mediare tra sogno e vita.