lunedì 26 marzo 2012

Buonanotte 28 (o a ruota libera 4)

L'oscurità di questa notte che rispecchia la timidezza della luna mi pervade.

Crea dentro me un vuoto, un desiderio inesprimibile di conoscere, di sapere. Una volontà di potenza altamente inattuabile proprio perché più che altro potenziale.

Sento spesso il bisogno di riempirmi di parole, concetti, per avere sempre qualcosa da fare, da dire.

Non riesco mai a superare l'imbarazzo di quei momenti purtroppp frequenti in cui mi ritrovo imbambolato senza conoscere le parole giuste. Le frasi di circostanza. I luoghi comuni. Mi mette a nudo, in una notte più fredda di questa

Questo nonostante mi ritenga abbastanza socievole nel mio snobismo.

Ma come le parole che vorrei saper dire, queste sono soltanto manifestazioni puramente e necessariamente pro forma.

Dicono che la vita, ma non ci credo tanto, non è questo. Dicono che sia là fuori.

sabato 24 marzo 2012

Elucubrazioni mattutine 20

Dal dibattito sull’articolo 18 e riforma del lavoro ne emerge uno ancor più ampio e di portata più generale, che è quello, di eterna attualità in un paese raimediaset (come direbbe Lopez al buon vecchio René Ferretti su Boris – la concorrenza non esiste, siamo noi etc) dipendente, sull’informazione, o meglio, sulla disinformazione imperante.

Si può parlare ancora di lotta di classe? Di monetizzazione del lavoro? (mah)


Stiamo cercando veramente di andare avanti, di diventare un paese moderno, oppure siamo sempre qui a sindacalizzare (o meglio a farci sindacalizzare), a cercare il compromesso, a ripetere per l’eternità vecchi tabù, ormai obsoleti e anacronistici?



Tutte queste domande si riflettono sulla non informazione del popolo italiano, abituato da decenni di duopolio informativo ad ascoltare con “le antenne ritte” la cronaca, la spettacolarizzazione del “dagli allo straniero” etc, e ad andare in standby, con la lucina rossa (che anche l’uomo ce l’ha, e non la spegne nemmeno), quando si parla di dibattito politico, “che tanto so tutti uguali”, “che parlano in politichese”, “Fornero al cimitero” e via dicendo.

E non che se non fosse in standby l’italiano medio ci capirebbe qualcosa, attanagliato dalla partigianeria di tutta la tv “generalista”, sempre e comunque incline ad assecondare secondo la spartizione ormai consolidata negli anni, e oggi mascherata da logica politica di pari opportunità, per cui rai 1 si sa da che parte sta, e rai 3 ugualmente; poi che si possa preferire la sinistrorsa e comunque molte volte maggiormente adatta a prendere il nome di servizio pubblico terza rete, rispetto alla scadenza (ormai già consumata preferibilmente) dei prodotti del primo canale, fra trash tendente all’infinito e fiction assurdamente malfatte e palesemente idiote (anche qui Boris torna in mente imponente) è un’altra cosa.



E sulla vicenda a tratti indecente della resistenza su un punto dell’articolo 18, unica parte su cui sembra incentrarsi certa opinione pubblica di una riforma ben più ampia e complessa è emblematica.

La conferenza stampa del ministro, integrale, trasmessa da SkyTg24 (e anche, a onor del vero da RaiNews), con successive analisi di esperti di tutte le opinioni a riguardo, sarebbe ben più educativa, e soprattutto esplicativa.

Combattere la disinformazione è una gara persa, in uno stivale annacquato com’è il nostro paese, dove ci si appassiona a vicende cronachistiche ma si è perso ogni senso civico e civile del parlare perché si sanno le cose; un paese dove la politica di ambito giovanile è emblematica al riguardo, oscillante tra una sinistra ancorata al “no a prescindere” e una destra assolutamente e ideologicamente inadatta a esprimere qualsivoglia opinione.

Problemi che, forse, con un po’ di informazione oggettiva in più, e con una maggiore coscienza da parte del tanto declamato popolo sarebbero certamente più facilmente risolvibili.





giovedì 22 marzo 2012

Buonanotte 27 (odio derivante dalla disillusione sui miei coetanei)

Sentimenti contrastati e contrastanti verso chi mi circonda, soprattutto coetanei che vedo rimbecillirsi dietro ai falsi miti dell'apparente sicurezza, mascherata da stabilità.

Un po' vi odio, un po' vi invidio, mentre nascondete dietro un'ovvia ignoranza una altrettanto ovvia socialità da bar sport; odio i vostri luoghi comuni usati come spade per squarciare pietosi veli, ma invidio la vostra capacità di infilarvi dappertutto, sapendo quel che dire, quando non dovreste dire niente.

In fondo vivere senza stimoli è un modo, neanche il peggiore, per vivere.

Campate perché sì, in un'idilliaca speranza che il vostro non far niente duri per sempre, cosicché possiate in eterno prendere aperitivi e leggere quotidiani sportivi.

Un po' vi odio, voi che sapete cosa fare, non facendo niente, un po' vi invidio - la vostra ignoranza in fondo vi permette di non farvi domande e quindi il non avere risposte non vi preoccupa affatto.

Buonanotte anche a voi, generazione di esperti della domenica - vostra unica e ragionevole fonte di esistenza.

lunedì 19 marzo 2012

Buonanotte 26

Vedo male, come se un inadatto automobilista mi stesse puntando addosso fari più che abbaglianti.

La luce riflessa in uno scorcio di vetro rende il mio incedere oltre che indefinito incerto.

Vado a tentoni in una strada troppo erta per essere definita salita, ma troppo luminosa per essere chiamata vita.

In effetti, le scelte importanti è come se le compiessi come sotto effetto di fari accecanti che si rivolgono a me.

Chiamale circostanze, casualità,destino, ma nella realtà dei fatti sono costretto sempre a manovre brusche, inavvertite.

Che poi, fortunatamente, non sia mai andato fuoristrada, quella è un'altra storia.

Fortuna, un faro abbagliante fra le scelte di una vita, luminosità indefessa in una notte ancora lunga.

Buonanotte

domenica 18 marzo 2012

Buonanotte 25

Un sogno. Forse due.

Tutto quello che mi serve per uscire di qui. Vivo. Indenne.

Niente contraccolpi. Un sogno o forse due sono necessariamente l'unica cosa che può salvarmi da un appiattimento mentale perentorio.
Una via di fuga che mi permetta di tornare al reale più convinto. Più forte.

Un sogno. Forse due. È quello che desidero, in una notte come mille altre. L'unico modo che ho per sentirmi vivo, ora.

Buonanotte

sabato 17 marzo 2012

Elucubrazioni mattutine 19

Ancora e ancora, le settimane passano, velocemente, come giorni leggermente più lunghi che sforano le 24 ore e non si riposano mai, per recuperare.

Basiamo le nostre vite su un tempo neanche troppo immaginario.

Se ne abbiamo troppo a disposizione ci annoiamo, se ci manca siamo stressati: insomma il tempo è uno dei comodi cuscini sui quali poggiare le nostre insicurezze, le nostre paure, così da farle stare tranquille e da non colpevolizzare troppo noi stessi.

È un modo di dire, insomma, una di quelle perifrasi con le quali giustificare carenze inaccettabili, o dietro cui parare eventuali errori di calcolo.

Un caro, vecchio, camerino dove mutare forma, per fingere di essere ciò che non si è, usando il tempo e il suo scorrer inesorabile come vestito dove cucire pezzi mancanti, o eccedenti, del proprio io.


mercoledì 14 marzo 2012

Elucubrazioni mattutine 18

Il sole splende portando con sé raggi di calore importanti.

A volte credo che in realtà ogni problema è autoreferenziale, non ci sono certezze risolutive perché non sappiamo dove trovarle.

In effetti non so bene cosa fare di questa vita, come se mi affidassi al caso credendo di avere una qualche scelta.

Il sole splende e porta con sé una luce benefica, schiaritrice di idee.

Entra dentro un calore diverso, di chi in fondo si affida alle correnti volontariamente.

Permane ancora una parvenza di volontà, in questa mattinata dove il sole splende e ti fa sentire vivo. Ancora e di più.

Buongiorno

martedì 13 marzo 2012

Buonanotte 24

Stamani era ieri, forse ora è domani.

Capita di lasciare che la dilatazione del tempo si infiltri in meccanisimi cerebrali fin troppo nervosi, come acqua in una spugna, o il contrario.

Sentirsi addosso il tempo che passa, volerlo lavare via ma ritrovarsi sempre più insaponato.

Quindi, dopo questa giornata che sembrano tre, c'è giusto il piccolo, ma necessario spazio per dire

Buonanotte

Buongiorno

Un candido buongiorno, da chi già è in movimento da un paio d'ore.

La giornata si prospetta lunga ma densa, come ormai d'abitudine da qualche tempo a questa parte, e arrivare in fondo sembra difficile, come un percorso pieno di ostacoli da saltare.

Ma siamo allenati, e ce la faremo, come al solito; non sarà questa giornata ancora bambina a fermarci.

Buongiorno!

lunedì 12 marzo 2012

Buonanotte 23 (o degli occhi e dei gabbiani)

Occhi. Aperti, spalancati su un vortice di parole confuse.

Le guardano, come un gabbiano alla  ricerca di un mare che sembra lontano. Irraggiungibile.

Quegli occhi ormai quasi disidratati sanno, come quel volatile sfinito, che la libertà è là, in quel mare di parole che sta iniziando ora a delinearsi, formando un paesaggio meravigliosamente iconico, una frase finalmente compiuta.

E la meraviglia arriva, con la consapevolezza di avercela fatta. Ancora una volta.

Gli occhi si chiudono, il pennuto ha raggiunto l'irraggiungibile.

Si guardano, sorridono compiaciuti e se ne vanno.

Ognuno per la sua strada, ora che l'hanno trovata.

Buonanotte

domenica 11 marzo 2012

Buonanotte 22

Spazi troppo piccoli per contenere insieme quiete e tempesta, lampo e tuono.

Si sprecano metafore atmosferiche, le poche che nel loro naturale coesistere e nella loro forza brutale possono riflettere le sensazioni interne.

La complessità del mondo che globalmente riesce a spiegare la semplicità di un singolo, che però ritorna a essere complesso in un circolo vizioso e vorticoso mal esplicabile.

Niente di nuovo. Mai.

Buonanotte

sabato 10 marzo 2012

Buonanotte 21

Non chiamo mai i miei sogni col loro nome, lo trovo inutilmente ridondante, uno specchietto per un allodola troppo grassa per muoversi alla giusta velocità.

Non credo in molte cose, essendo cinicamente abituato a forme non troppo credibili di per sé.

Non li chiamo mai troppo forte, dato che ormai ho capito il loro incedere lento ma inesorabile, come un macigno pesante ma che allevia il dolore interno del sentirsi leggeri, in grado di prendere il volo.

Come se,paradossalmente, un sogno in sé fluttuante, foriero di leggerezza, fosse proprio ciò che mi tiene di più coi piedi inchiodati a terra.

Buonanotte

martedì 6 marzo 2012

Buonanotte 20

Stati d'animo contrastati e contrastanti in questo spazio precedente al profondo sonno che (spero) mi sta per accogliere tra le sue braccia.

In fondo non serve molto per essere felici; andando ancora più in fondo forse non serve essere felici, ma solo riempire spazi vuoti.

Spazi inutilizzabili se non come lasso di tempo in cui riflettere la propria condizione, e riflettendola esporla ad un pubblico inadatto a capire, troppo ignorante per intendersi di certe cose.

Come far ascoltare Shadowplay ad un usuale consumatore di ligabui e negrita vari.

Come, cioè, volersi far del male, consapevolmente.

Buonanotte, anche a quel pubblico.

lunedì 5 marzo 2012

Elucubrazioni mattutine 17 (infatuazioni croniche)

Tutto inizia. Ad un certo punto.
Vite, idee, sogni forse troppo incoscienti, tutto ha un inizio, uno start, la condizione sine qua non.

E certo che ci dev'essere qualcuno che dia il la a un concerto, altrimenti tutti stonerebbero, nessuno avrebbe il coraggio di ammetterlo ma il meglio andrebbe a rotoli, e al sopraggiunto peggio andrebbe la palma di vincitore.

Questo se non ci fosse un inizio; in tutte le cose, il primo periodo, chiamiamolo qui infatuazione, è comprensibilmente il migliore; l'effetto novità, unito al piacere di scoprire lati di sé finalmente non più sopiti rende piacevole ogni cosa; l'infatuazione, per una donna, per un lavoro, per qualsiasi piccolo mattone posto sulla casa che stiamo costruendo, è il momento in cui tutto è meravigliosamente sensato.

Poi arriva, lenta ma neanche tanto, la forza dell'abitudine, quella forza costringente che ti fa sentire il peso del mondo addosso; ogni passo diventa imponentemente faticoso, come se fossimo immersi in gel balistico.

A questo punto ogni cosa potrebbe finire, lasciando che una nuova infatuazione arrivi, spazzando via tutto; non sto parlando solo di relazioni sentimentali o pseudo tali, ma di qualsiasi cosa fatta, di qualsiasi esperienza compiuta, di qualsiasi libro letto.

Ed è a questo punto che le cose veramente belle ti riconquistano, lasciando, invece che spazio ad una nuova infatuazione, il dubbio e insieme la certezza che non puoi, in nessun modo, farne a meno.

E' dopo aver scoperto la noia dell'abitudine, che le cose meritevoli aprono il sipario, distruggendo brutalmente l'intorno, mero artificio mentale.

sabato 3 marzo 2012

Buonanotte 19 (o di un rosso cartello esagonale)

C'era un rosso cartello esagonale a margine del crocevia che stavo attraversando.

Un candido, innocente, semplice stop, a delimitare tutto ciò che sono sempre stato da quello che non sarò mai.

Tutta la mia vita, quella iperreale e ipertrofica era al di qua, e dal cartello si dipanava una linea piuttosto immaginaria che teneva compatto il mio io.

Al di là illusori sogni, idee fin troppo blasonate ma che provenivano evidentemente dalla mia testa.

I miei sogni, le mie vite immaginate, tutto quello che in tempi e modi indefiniti e indefinibili avrei voluto essere.

Al di qua nient'altro che il mio essere tangibile, al di là nient'altro che il mio voler essere di più.

E un rosso cartello esagonale da spartiacque, da rete fin troppo alta da scalare.

Buonanotte

giovedì 1 marzo 2012

Buonanotte 18

Erano attimi di insoluta certezza quegli attimi sospesi nel tempo come alianti in balia dell'evidente prepotenza atmosferica.

Attimi di noncurante idealizzazione del mondo circostante, quegli attimi in cui sogni mondi nuovi, adatti all'immagine non sempre cristallina di perfezione che di volta in volta muta, e mutandosi evolve in una continuata e perenne voglia di fuggire, cambiare qualcosa.

Erano attimi di voluto isolamento quegli attimi perfettamente strutturati come forme architettoniche platonicamente al di là del reale.

Attimi che vorrebbero essere ore, rivendicando un ruolo maggiormente risolutivo.

Attimi come pioggia battente, instancabile maestra di vita che non si accontenta di bagnare, ma inonda.

Quegli attimi adatti per dire una semplice, fin troppo banale parola: buonanotte