venerdì 22 gennaio 2010

NEO-HIPPIES

La musica rock, e l'essenza rocchenroll come la conosciamo nasce come esigenza d'intrattenimento nuovo,svincolato da parametri classici, e dalla voglia di essere popolare, cioè accessibile a tutti, non necessariamente raggiunta da tutti. Anche perchè, negli ultimi tempi (dagli sciagurati eighties) siamo sprofondati in una spirale di musica banale fatta dapprima di gruppi tutti uguali nell'onta di una moda (quelli degli anni 80, pur con eccezioni) e poi con un boom nichilisticamente fortissimo (il grunge) ...popolare, certo, anticonformista, e sofferto. Ma non è questo l'unico modo di vivere rocchenroll...come ci insegnano i 60s, il freak, lo strano, colui che vive una vita in armonia con ciò che lo circonda (anche se sotto effetto di strane sostanze) è colui che ha capito la sostanza prodroma del rocchenroll...E negli ultimi anni abbiamo assistito a un fenomeno neo-freak, neo-hippie, chiamatelo come volete, che ha dato vita a una serie di album e personaggi(devendra Banhart, Animal Collective, Fleet Foxes) tremendamente e favolosamente artistici, che certo, hanno riesumato la nostalgia verso Haight-Asbury e la Summer of love, ma si sono proposti come primi artefici di una nuova frontiera, che come sempre accade affonda le proprie radici indietro, molto indietro...ma allo stesso tempo si lega a ritmi latini e africani, formando così, una vera fusione fra i generi, che potremmo definire in molti modi...Certamente World music, certamente freak, certamente hippie...certamente rocchenroll

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