Ci rabboniamo, identifichiamo, crediamo di volere veritá che siano patentemente tali, che abbiano il cartellino non ancora abraso, staccato.
Insomma, ci sentiamo in grado di commentare, pontificare, strutturare ancorché ideare teorie nostre-e-solo-nostre; è l'informazione 2.0, quella senza intermediari, quella del bar sport virtuale.
E scorre lenta come acqua in un fiume pieno di ostacoli la nostra voglia di approfondire, di scovare, e certi fanno finta di essere ignari che questa apatia diventi una piena che tutto travolgerà, prima o poi.
Facili ermetismi di chi da tempo ormai parla una lingua diversa, di chi crede di essere al sicuro.
Facili anche i realismi, di chi quell'onda la cavalca, senza conoscerla, di chi pensa quell'acqua di domarla, inconsapevole.
Difficile interpretare tutto questo, senza cadere nel fascino degli -ismi, che tutto dominano e tutto sanno, con la loro facile sostantivazione adatta a linguaggi vecchi e nuovi.
A.B.
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