domenica 11 novembre 2012

Un uomo normale (esegesi di Breaking Bad, NON contiene spoiler)

La parabola di Walter White da uomo-normale-e-anche-piuttosto-triste a narcotrafficante-heisenberg-re-della-metanfetameina è quella che, forse in meno di 5 stagioni, potremmo compiere tutti noi.
La scoperta di una malattia, unita al fatto di essere, in sostanza, un concentrato di fallimenti professionali e affettivi fa di Mr. White l'archetipo dell'uomo medio in genere, un condensato di deprimente normalità e familiarità.
La scoperta fa da miccia. When you got nothin', you've got nothin' to lose scrisse quel giorno Dylamn, e non saremm qui se non l'avesse fatto.
Una miccia che fa esplodere tutta la polvere accumulatasi nel tempo.
Potrebbe essere chiunque di noi ed è questo, oltre alla magnificenza registica, alla perfezione fotografica e attoriale, che crea alta dipendenza, quasi come la "blue sky".
Insomma, Breaking Bad ti tiene lì perchè aspetti di vedere qual è il limite più basso a cui può arrivare un uomo, fino ad un anno prima "normale", è un viaggio agli inferi, semza sconti.
Aspettando quindi la seconda parte della 5a stagione, che vista la premessa non può che essere e rimanere alla mostruosa altezza di tutti, è il caso di chiedere: "say my name", e rispondersi... Attenzione, quello che va sopra i puntini potrebbe sorprendere.

A.B.

Nessun commento:

Posta un commento