Forse è semplice presa di coscienza.
Che cresce, che diventa sempre più pesante, come un boccone indigesto ma necessario, fondamentale nutrimento.
Credo che in fondo, l'unico dovere nei nostri confronti sia l'accrescimento continuo e incondizionato,
La fame. Di cultura, di volontà, di autocompiacimento, più che di autoconservazione.
La vittoria della coscienza sulla sopravvivenza.
Sarò pretenzioso, lo sono sempre, ma è quello che voglio.
Non accontentarsi. L'unica strada che il mio navigatore mi fa fare.
Non la più breve, non senza pedaggi, ma l'unica percorribile.
Ci sono incroci, deviazioni, c'è l'incognita, avvoltoio che tutto domina, ma non bisogna uscire, tenere il volante dritto e andare.
Dove? Non si può essere sicuri di saperlo, ma solo sperare che quel navigatore faccia sul serio, e ascoltarlo come si ascolta se stessi, forse perchè è noi stessi.
Non c'è spazio per strade perdute di lynchiana memoria, perchè perdersi è inaccettabile..
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