sabato 10 marzo 2012

Buonanotte 21

Non chiamo mai i miei sogni col loro nome, lo trovo inutilmente ridondante, uno specchietto per un allodola troppo grassa per muoversi alla giusta velocità.

Non credo in molte cose, essendo cinicamente abituato a forme non troppo credibili di per sé.

Non li chiamo mai troppo forte, dato che ormai ho capito il loro incedere lento ma inesorabile, come un macigno pesante ma che allevia il dolore interno del sentirsi leggeri, in grado di prendere il volo.

Come se,paradossalmente, un sogno in sé fluttuante, foriero di leggerezza, fosse proprio ciò che mi tiene di più coi piedi inchiodati a terra.

Buonanotte

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