giovedì 1 marzo 2012

Buonanotte 18

Erano attimi di insoluta certezza quegli attimi sospesi nel tempo come alianti in balia dell'evidente prepotenza atmosferica.

Attimi di noncurante idealizzazione del mondo circostante, quegli attimi in cui sogni mondi nuovi, adatti all'immagine non sempre cristallina di perfezione che di volta in volta muta, e mutandosi evolve in una continuata e perenne voglia di fuggire, cambiare qualcosa.

Erano attimi di voluto isolamento quegli attimi perfettamente strutturati come forme architettoniche platonicamente al di là del reale.

Attimi che vorrebbero essere ore, rivendicando un ruolo maggiormente risolutivo.

Attimi come pioggia battente, instancabile maestra di vita che non si accontenta di bagnare, ma inonda.

Quegli attimi adatti per dire una semplice, fin troppo banale parola: buonanotte

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