C'era un rosso cartello esagonale a margine del crocevia che stavo attraversando.
Un candido, innocente, semplice stop, a delimitare tutto ciò che sono sempre stato da quello che non sarò mai.
Tutta la mia vita, quella iperreale e ipertrofica era al di qua, e dal cartello si dipanava una linea piuttosto immaginaria che teneva compatto il mio io.
Al di là illusori sogni, idee fin troppo blasonate ma che provenivano evidentemente dalla mia testa.
I miei sogni, le mie vite immaginate, tutto quello che in tempi e modi indefiniti e indefinibili avrei voluto essere.
Al di qua nient'altro che il mio essere tangibile, al di là nient'altro che il mio voler essere di più.
E un rosso cartello esagonale da spartiacque, da rete fin troppo alta da scalare.
Buonanotte
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