martedì 17 gennaio 2012

Sfoghi serali


Lo sfogo serale è pratica ormai pressoché universale: tutti arriviamo alla tanto attesa sera, dopo una giornata chi più chi meno logorante, riposante, stressante e chi più ne ha più ne metta, ci colleghiamo al nostro/i social network preferito/i e esterniamo all’universo conosciuto o meno il nostro sfogo.
E’ pratica dicevo universale, che ci consente il più delle volte di ricevere numerosi pollicini su o retweets e che ci fa andare a letto più felici, perché ammettiamolo: il riconoscimento sociale derivante dall’apprezzamento di quello che dici su internet è fondamentale!
E’ forse per questo che mi sono iscritto a tutti (o quasi) i sn del mondo internettiano? E’ puro bisogno di sentirsi importanti da parte di persone che nella maggior parte dei casi nemmeno stimiamo o che reputiamo alla stregua dell’ormai tristemente noto comandante schettino? O è puro istinto di restare sempre connesso con tutto quello che succede, necessità di sentirsi geek, tecnomaniaci, così da poter dire di essere arrivato prima?
Devo ammettere, in verità, che adoro la rete (nelle sue parti migliori), la trovo creativa, innovativa, vero deus ex machina che può permettere a chiunque di trovare il giusto spazio, e trovo che ci sia un certo accanimento da parte della maggioranza delle persone a usarla invece come mera fonte di barsport (nell’accezione becera del termine).
Forse, quello che ho scritto non ha molto senso, non è compiuto e non sono arrivato dove volevo, ma in fondo è solo un ennesimo sfogo serale.

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